Chi Sono

Dott. Filippo Andolina

Psicologo iscritto all’Ordine degli Psicologi della Toscana (n° 9669)

Formazione Biofeedback e Neurofeedback II° Livello

Formazione EMDR I° Livello

Psicoterapeuta in formazione presso l’Istituto di Psicoterapia Psicoumanitas

Laureato presso l’Università degli studi di Padova in Psicologia Cognitiva Applicata e in Scienze Psicologiche Cognitive e Psicobiologiche

Come lavoro

È fondamentale ricercare un vero contatto, trovare un terreno condiviso nel quale poter comunicare in maniera sincera ed efficace.  Cerco di facilitare l’incontro con l’uso dell’empatia e dell’ascolto, condividendo canali di comunicazione differenti, l’uso di immagini, suoni o espressioni di vario tipo, allo scopo di sapere cosa la persona stia attraversando o abbia passato, come questa viva il proprio mondo interiore…più semplicemente conoscendola.

Baso il colloquio sui contenuti che la persona porta.  Attraverso l’ascolto cerco di vedere la persona per ciò che dice, per come parla il suo corpo, per le emozioni e le intenzioni che trasmettono i suoi occhi…per come sta in quel momento.

Utilizzo una metodologia integrata, per fornire spunti di riflessione e approfondimento su se stessi, oltre che come momenti per elaborare il proprio contenuto interiore.  Nonostante il primo strumento di uno psicologo sia il colloquio, posso avvalermi di varie tecniche e strumentazioni. 

Ad esempio, l’utilizzo di un test e questionari può aiutare nel capire a cosa è meglio guardare, senza però sottovalutare la ‘freddezza’ dello strumento.  Ricorrere a strumenti proiettivi può dare importanti spunti nel sapere come guardare un determinato contenuto, senza tralasciare l’importanza del proprio dizionario esperienziale ed emotivo.  Metodologie come messe in scena e role playing possono aiutare nel vedere se stessi, le proprie idee, emozioni, sensazioni e modalità, oltre che nello sperimentarsi in un ambiente protetto e non giudicante come palestra per la vita di tutti i giorni.  Attività quali tecniche di rilassamento e attività corporee potranno aiutare nel ridimensionare quell’opprimente ‘qualcosa’ che lede il benessere e a riconnettersi con se stessi, non dimenticando il momento presente e, soprattutto, a chi si guarda, ovvero alla persona, caratterizzata da una storia, da un corpo, da una mente e da un cuore in continuo movimento.  

Ognuno di noi è caratterizzato da esperienza, emozioni, credenze, fragilità, sfaccettature, modalità e tempi propri e personali, che sono tutti attori nel trattamento.  Tutto ciò che accade durante ogni incontro ha l’obiettivo di favorire la consapevolezza di se stessi, permettere di sciogliere le proprie problematiche e difficoltà, sostenere la persona nel processo di cambiamento e aiutarla nel trasformare un problema in un’occasione, una vulnerabilità in un punto di forza.  Tutto è mirato ad aiutare nel vedersi, nel conoscersi e nello stare bene.